Inserimento dell’OPERATORE SOCIO-SANITARIO: una proposta di progetto.
Corso "IL Middle Managemente nei servizi alla persona"
Project work a cura di Bold Mariana - Gambino Giuseppina - Labidi Mouna.
INTRODUZIONE
In una struttura organizzativa l’integrazione tra le
varie figure professionali è alla base del successo e del raggiungimento degli
obiettivi nell’ambito di un sistema di qualità.
L’obiettivo comune delle strutture socio-sanitarie è
la tutela dell’individuo considerando la centralità e la totalità della persona
(sfera bio-psico-sociale).
L’Operatore Socio-Sanitario (OSS) è una figura il
cui ingresso nei presidi e nelle unità operative va predisposto e realizzato
con molta cura.
Egli, infatti, espleta un ruolo complesso e la sua
introduzione può incidere sulle attività svolte dall’infermiere.
Ecco, dunque, la necessità di un inserimento della
cui programmazione, attuazione, e valutazione il coordinatore può e deve dare
un contributo decisivo.
L’inserimento
di operatori di supporto, in particolare OSS, può avere il massimo successo se
si svolge sulla base di un progetto
che miri alla:
Ø realizzazione di determinati
presupposti di natura culturale e organizzativa;
Ø stesura e implementazione di
un’apposita procedura di inserimento, preceduta da alcune operazioni preliminari;
Ø verifica a distanza dei risultati
dell’inserimento in termini di qualità delle prestazioni e di soddisfazione
degli utenti e degli operatori.
COMPONENTI DEL
PROGETTO DI INSERIMENTO
1.
PRESUPPOSTI CULTURALI
Ø Il primo presupposto è una corretta considerazione
del ruolo dell’OSS e di quello dell’infermiere. Sono necessari uno o più incontri
di formazione-informazione con l’eventuale distribuzione e commento dei profili
professionali - affinché tutto il gruppo coinvolto arrivi a considerare l’OSS come un operatore che non è un puro
esecutore di ordini, ma ha degli spazi di autonomia. Infatti il profilo di
questa figura elenca le sue attività usando - se ho contato bene - 12 verbi che
indicano attività autonome (assiste, realizza, cura, mette in atto ecc.),
contro 8 verbi che indicano collaborazione con il personale sanitario e sociale
(coadiuva, collabora, concorre…).
Ø Un altro presupposto, strettamente collegato al precedente,
è che l’OSS, al pari di ogni altra figura professionale, venga considerato come
una risorsa da valorizzare. Una sua piena valorizzazione richiede un clima non
verticistico, ma di responsabilizzazione, partecipazione e collaborazione in vista
di obiettivi comuni.
Ø Un terzo e ultimo presupposto culturale è la
capacità del gruppo di programmare e poi valutare questo cambiamento
organizzativo nell’ottica del miglioramento o almeno del mantenimento - della
qualità dell’assistenza infermieristica e dei servizi di supporto.
2. PROCEDURE
PER L’INSERIMENTO DEGLI OSS
Ci sono varie forme di procedura, la più completa
delle quali è senz’altro quella che si ispira ai concetti e alla metodologia
ISO 9000 ed è costituita da tre parti
essenziali: obiettivi, accoglimento e
orientamento, inserimento.
Obiettivi
dell’inserimento
Sono quelli di:
Ø ottimizzare il tempo necessario ad apprendere
conoscenze e abilità necessarie nella
U.O.;
Ø garantire il mantenimento o il miglioramento del livello
di sicurezza e di qualità dell’assistenza agli utenti;
Ø far sentire a proprio agio sia gli infermieri sia
gli OSS, affinché, entrambi,si percepiscano come risorse importanti.
Accoglimento
e orientamento
Il coordinatore dovrà svolgere le attività di
seguito elencate:
Ø Illustrazione di:
· finalità e
caratteristiche dell’U.O. (tipologia dei pazienti o degli ospiti, decorso
tipico della degenza, orari della giornata…);
· organizzazione
interna (suddivisione del lavoro, modelli di servizio, piano di attività,
documentazione in uso ecc.);
·
rischi
professionali presenti in essa;
·
principali
norme regolamentari e deontologiche da rispettare al suo interno;
·
illustrazione
dei fattori di valutazione al termine dell’inserimento,
Ø Visita guidata ai locali e illustrazione delle
attrezzature, con particolare riferimento a quelle relative alla sicurezza (estintori,
presidi di protezione individuale…) e a quelle che l’OSS dovrà utilizzare nel
suo lavoro quotidiano.
Ø Presentazione degli operatori delle diverse
qualifiche e dei rispettivi ruoli.
Inserimento
Che avverrà attraverso:
Ø L’analisi dei
bisogni di apprendimento accertata attraverso una lista di domande scritte o un
colloquio, in cui formulare degli
obiettivi di apprendimento.
Ø L’istruzione degli OSS per il conseguimento degli obiettivi
stabiliti, per quale è necessario fissare contenuti, tempi e metodi.
Ø La valutazione dell’apprendimento con
responsabilità, criteri e tempi prestabiliti.
3. VERIFICA
DELLA QUALITA’ DELLE PRESTAZIONI E DELLA SODDISFAZIONE DEGLI UTENTI E DEGLI
OPERATORI
L’inserimento degli OSS è oggi un’ innovazione, tanto
più rilevante nel caso in cui questi operatori siano chiamati ad occupare posti
precedentemente occupati da infermieri. È dunque molto importante verificarne l’impatto
sull’assistenza, procedendo con la stesura di questionari dalla cui lettura sia
possibile evincere:
Ø Il grado di soddisfazione dell’ utenza in rapporto
all’assistenza erogata e
alla
tempestività della risposta alle chiamate;
Ø Il grado di soddisfazione degli infermieri in
rapporto alle seguenti attività degli OSS;
Ø Il grado di soddisfazione degli OSS in rapporto all’orientamento
nell’U.O. e alla guida da parte dell’infermiere preposto
È importante che nel questionario rivolto agli
infermieri siano inserite anche domande finalizzate a rilevare la loro
percezione delle differenze rispetto ai temi della sicurezza e della qualità
prima e dopo l’inserimento degli OSS. Ogni operatore deve, inoltre, sentirsi
coinvolto nel processo di miglioramento della qualità dell’assistenza e del
clima interno al gruppo di lavoro, è perciò chiamato in prima persona a fornire
suggerimenti e proposte.
CONCLUSIONI
Per concludere, l’inserimento di nuovi operatori è sempre
un processo di una certa complessità. Lo è ancora di più in questo caso poiché
riguarda operatori il cui ingresso nel sistema è suscettibile di modificare
l’operatività di altri professionisti come gli infermieri. Si tratta di un
processo che però comporta dei vantaggi: uno dovrebbe essere quello di indurre gli infermieri ad acquisire maggiori
capacità di diagnosi, relazione interpersonale, programmazione , gestione,
valutazione e leadership.
L’OSS diventa a pieno titolo componente dell’èquipe
multidisciplinare rafforzando il concetto di lavoro di squadra, per
fronteggiare, insieme agli altri operatori, la complessità assistenziale.
Il ruolo di coordinamento viene reso più complesso
dall’introduzione di una nuova figura e dalla necessità che le relazioni tra
essa e le figure già esistenti siano corrette e positive in vista degli
obiettivi comuni.
Il Coordinatore può e deve fare molto per ottimizzare l’intero processo e
per creare o mantenere un clima che consenta la piena valorizzazione di tutti
gli operatori coinvolti, ciascuno al proprio livello e secondo le proprie
competenze.
Foto
riunione PAI con tutte le figure professionali (MEDICO, RAA, INFERMIERE,
FISIOTERAPISTA, ANIMATRICE, OSS)
Bibliografia
·
“Valutare il
personale” di Maria Giovanna Rotondi Ed. IPSOA
·
“Persona e
Organizzazione” di Paolo Rotondi e Alessandra Saggin Ed. Mc Graw Hill
·
Management
Infermieristico n 4/2001 “L’inserimento del personale di supporto” di Carlo
Calamandrei
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